Abitare green, 1 italiano su 5 è disposto a spendere il 20% in più per una casa sostenibile. Ecco perché

Ciao! Sapevi che in Italia sta emergendo con sempre maggiore forza una coscienza relativa alla sostenibilità ambientale, anche per quanto riguarda il cosiddetto “abitare green”?

L’indagine post pandemica “Gli italiani e l’abitare sostenibile” presentata durante l’Assemblea Annuale di Confindustria Assoimmobiliare, che ha indagato il fenomeno, ha infatti messo in evidenza che ben 1 italiano su 5 sarebbe disposto a spendere il 20% in più per una casa sostenibile.

I motivi sono svariati: dalla volontà di vivere in maniera più rispettosa il pianeta, al minore consumo correlato ad un maggiore risparmio, fino alla consapevolezza che una casa green preserverebbe un valore maggiore sul mercato.

Quanto quest’ultima affermazione sia fondata, è uno degli aspetti di cui parleremo in questo articolo. Prima però riportiamo i risultati dell’indagine sopracitata.

Indice

“Gli italiani e l’abitare sostenibile”, l’indagine che ci racconta le nuove aspettative sul mercato immobiliare

Vuoi davvero abitare green? Allora investi nella qualità

“Gli italiani e l’abitare sostenibile”, l’indagine che ci racconta le nuove aspettative sul mercato immobiliare

Perché scegliere una casa green invece che una realizzata con materiali e tecnologie meno innovative?

Come cambierà il futuro del mercato immobiliare?

E soprattutto… Cosa si aspettano gli italiani da una casa oggi?

Queste sono alcune delle domande su cui l’indagine “Gli italiani e l’abitare sostenibile” aiuta a fare chiarezza offrendo, in tal senso, un quadro chiaro del pensiero dei cittadini al riguardo.

Caratteristiche del campione preso in esame

Andiamo al sodo.

Il campione dell’indagine ha preso in considerazione 1475 intervistati e si è svolta tramite il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview). In particolare:

  • 698 interviste svolte in città con più di 100.000 abitanti.
  • 777 interviste svolte sul territorio delle 6 maggiori città metropolitane italiane:
    Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari e Palermo.
  • 919 intervistati sono proprietari di un’abitazione.
  • 185 intervistati vivono in affitto.
  • 439 intervistati sono in cerca di una nuova abitazione.

Le persone che vi hanno partecipato sono variabili per età, estrazione sociale e condizione economica.

L’indagine ha quindi provare a prendere in esame una fetta di popolazione che potesse verosimilmente rispecchiare le moltitudini di cui si compone il tessuto sociale italiano.

Nonostante ciò, i risultati hanno mostrato un chiaro trend emergente a favore della sostenibilità abitativa.

Risultati dell’indagine

Si legge nel sommario del documento:

Gli italiani sono mediamente soddisfatti delle proprie abitazioni per quanto riguarda posizione contesto, ma non per le loro caratteristiche strutturali in particolare in relazione alla sostenibilità. (…)

Oltre il 40% degli intervistati reputa la propria abitazione poco o per nulla sostenibile dal punto di vista ambientale e tre intervistati su quattro sarebbero interessati a migliorare la sostenibilità ambientale della propria abitazione o a cercare una abitazione più sostenibile.

Una delle domande più importanti che hanno indagato il quadro di pensiero degli intervistati sulla sostenibilità abitativa, è stata la seguente:

A suo modo di vedere quali sono i principali vantaggi di vivere in una abitazione sostenibile dal punto di vista ambientale (max 2 scelte)?

Ecco le risposte:

  • La possibilità di avere risparmi importanti dal punto di vista dei costi energetici e di
    riscaldamento (scelta dal 66%);
  • La consapevolezza di ridurre l’impatto sull’ambiente e il riscaldamento globale (scelta dal 53%);
  • Il fatto di abitare in una casa costruita con materiali naturali, non dannosi per la salute (scelta dal 24%)
  • La possibilità di avere una abitazione che ha un valore maggiore, anche in caso di rivendita (scelta dal 23%)
  • Non c’è nessun vantaggio a vivere in una abitazione sostenibile dal punto di vista ambientale (scelta dal 4%)
  • Altro (scelta dal 1%)

Un’altra domanda di grande rilievo, ha invece preso in considerazione il tipo di misure che gli italiani sarebbero disposti a intraprendere. In questo caso era rivolta solo ai proprietari ed era la seguente:

Quanto potrebbe essere interessato/a svolgere i seguenti interventi nella sua abitazione?

Queste le possibili risposte dove i partecipanti dovevano esprime una preferenza per ciascuna crocettando uno dei quattro valori “molto”, “abbastanza”, “poco”, e “per niente”:

  • Installazione di infissi isolanti
  • Installazione di un cappotto di isolamento termico
  • Installazione di pannelli solari fotovoltaici
  • Installazione di un impianto di climatizzazione…
  • Ristrutturazione delle facciate
  • Installazione di una nuova caldaia
  • Installazione di pannelli solari termici
  • Rifacimento dell’impianto elettrico
  • Rifacimento dell’impianto idrico
  • Installazione di sistemi di domotica

In sintesi, l’installazione di infissi isolanti e quello di un cappotto isolante termico, insieme ai pannelli solari fotovoltaici, sono risultati gli interventi di maggior rilievo secondo l’opinione degli intervistati.

Guardiamo ora alle considerazioni principali che si possono fare rispetto a questi dati per comprenderne il significato e orientarci all’interno degli emergenti scenari del mercato immobiliare.

Nuove prospettive del mercato immobiliare

Bene.

Come vedi le premesse e la voglia per cambiare il nostro stile di vita abbracciando modelli più rispettosi con la natura, ci sono.

Considera che di base la fascia di età che va dai giovanissimi fino ai trentacinquenni è quella che ha dato risposte più “green”. In questo senso hanno quindi dimostrato una maggiore consapevolezza ecologica e di modalità di risparmio che vi sono correlati.

Ma come pensano di perseguire tale risultato?

La seconda domanda che abbiamo riportato dimostra che i primi interventi che farebbero i proprietari riguardano l’isolamento termico e gli impianti delle rinnovabili.

Vi è però un altro dato, a nostro parere ben meno confortante, che è emerso nella prima serie di risposte che abbiamo riportato: solo il 24% degli intervistati si rende effettivamente conto dell’importanza della salubrità data dall’utilizzo di materiali naturali.

Sai riteniamo che questo dato sia preoccupante?

Perché se da un lato ci sembra un’ottima notizia il generale trend ecologico che si sta venendo a definire nel odierno mercato immobiliare, la dissociazione tra materiali naturali e sostenibilità indica invece ancora una forma di diffusa inconsapevolezza di quanto la salubrità abitativa sia il valore primario e più importante da valutare in una casa: col tempo la casa insalubre può anche comportare lo sviluppo di patologie pesanti!

La tutela e la salute della persona dovrebbe sempre essere il punto di partenza nella costruzione di una casa.

Considera che purtroppo non sempre la salubrità e l’ecosostenibilità vanno di pari passo. Una casa sostenibile non è quindi automaticamente una casa sana e viceversa.

Ecco come riconoscere una casa sostenibile che sia anche una casa salubre

Sempre nella speranza di aiutare chi cerca casa a compiere la scelta più giusta, riportiamo ora informazioni di settore che è normale che chi non è dell’ambiente non conosca, ma al contempo ne potrebbe trarre grande vantaggio.

L’ampio utilizzo di materiali naturali in una casa è fondamentale proprio nell’ottica della sostenibilità ambientale in quanto permettono, grazie alle loro qualità intrinseche associate alle più innovative tecniche di costruzione, di garantire aspetti come l’autoregolazione termica (vedi per esempio il tufo di Montescaglioso nelle case BeS).

Inoltre, i materiali naturali preservano normalmente una maggiore durevolezza contrastando quindi l’obsolescenza e il degrado nel tempo dell’immobile.

A guadagnarne è proprio il pianeta perché questo significa meno inquinamento, ma anche la salute in quanto come spieghiamo in questo articolo la salubrità abitativa è direttamente correlata al tipo di materiali utilizzati.

Chiudiamo questo importante articolo con un’ultima considerazione su quello che ci sembra il dato di maggiore rilievo emerso dall’indagine: 1 italiano su 5 sarebbe addirittura disposto a investire il 20% in più per una maggiore sostenibilità abitativa.

Vuoi davvero abitare green? Allora investi nella qualità

certificato bes
Pietra Solare | Matera | EdilPepe | photo © Pierangelo Laterza

Vogliamo farti una domanda: alla luce delle riflessioni che abbiamo appena fatto ti sembrerebbe sensato fare costosi interventi in una casa che non è costruita a regola d’arte, proprio per quanto riguarda i materiali utilizzati?

Il nostro consiglio è di prestare massima attenzione a questo punto. Purtroppo come in ogni ambito anche nel mondo immobiliare ci sono molte realtà che antepongono l’interesse personale di profitto a quello del reale benessere della salute della persona e del pianeta.

Si tratta di ditte di ristrutturazione che richiedono salassi per fare interventi che lasciano il tempo che trovano.

Professionisti poco seri che non si fanno troppi scrupoli a fare leva sul discorso della transizione green per il proprio rendiconto.

Bisogna essere molto cauti per non scivolare nelle fauci di chi fa del green-washing cercando di lavarsi la coscienza tramite soluzioni sostenibili solo di facciata.

Investire sulla qualità. Ecco cosa consigliamo. Questo è il principio guida anti-truffa a nostro parere principale.

Sono poche le ditte veramente affidabili. Tuttavia le riconosci se garantiscono il rispetto di metodi di costruzione che siano proprio incentrati sulla salubrità in campo bioedilizio.

Edil Pepe