Casa sensoriale: texture, forme e colori che ti fanno stare bene

Ciao, hai mai sentito parlare del concetto di casa sensoriale?

Praticamente le ricerche più avanzate nell’ambito del design d’interni hanno messo alla luce come le forme, i colori, i materiali e le loro texture, abbiano la capacità di stimolare determinate emozioni e stati d’animo.

Considera che le emozioni sono le forze che strutturano il nostro modo di pensare e che influenzano la nostra vita.

Per questo arredare la nostra casa seguendo certi principi scientifici ed estetici rappresenta un modo concreto di migliorare la nostra qualità di vita. In pratica fa anche questo parte della creazione di un ambiente abitativo salubre.

Ma come funziona? Da cosa nasce? E quali sono i principi estetici di cui tenere conto?

In questo articolo parliamo di come il modello di casa sensoriale possa diventare un grande alleato del benessere.

Si tratta di una lettura per pochi, pensata per animi ricercati.

Questo articolo è scritto per te se sei una persona che sa che per le cose belle ci vuole cura, attenzione, e grandi conoscenze e sensibilità.

Buona lettura!

Indice

Il nesso fra emozioni e casa sensoriale

La casa sensoriale come modello scientifico nel Design empatico

La scoperta dei neuroni specchio e la nascita del Design empatico

L’impatto emozionale delle linee, delle forme, e delle texture

Il nesso fra emozioni e casa sensoriale

Poco fa abbiamo fatto cenno al fatto che l’arredamento influenza le nostre emozioni e che, siccome le emozioni sono alla base dei nostri processi decisionali, esso può avere un impatto concreto sulla nostra nostra vita.

Ma esattamente, a che cosa servono le emozioni?

Capiamo un attimo meglio questo discorso…

Le emozioni sono meccanismi biologici istintivi che regolano le scelte e le risposte alla vita. In pratica, hanno quattro compiti fondamentali:

  • Arricchire la nostra vita mentale;
  • Facilitare la comunicazione sociale;
  • Influenzare la capacità dell’agire razionale;
  • Aiutare a sfuggire situazioni di pericolo o ad avvicinarci a quelle di piacere.

Inizi a intuire adesso perché l’avere una casa progettata in un certo modo, può rivelarsi un vero e proprio toccasana per la tua vita e quella dei tuoi cari?

Quando parliamo di casa sensoriale ci riferiamo proprio alla possibilità concreta di agire su tutti questi livelli dell’esistenza.

La casa sensoriale come modello scientifico nel Design empatico

Il concetto di casa sensoriale nasce e viene utilizzato nel design. Per essere precisi, nel campo del Design empatico, detto anche “design emozionale” (ne abbiamo parlato anche in questo articolo).

La casa in questa visione viene intesa innanzitutto come un insieme di elementi in relazione tra di loro che, proprio come le note di una musica, possono generare benessere e bellezza.

La casa sensoriale è una sorta di ecosistema dove conta tanto la cura del singolo elemento, quanto il modo in cui esso dialoga col resto.

Comprendere i meccanismi alla base di queste relazioni, è stata la sfida più recente per i designer e gli arredatori.

Il motivo è che si parla di una maggiore complessità da gestire: oltre che l’aspetto funzionale del mobile/oggetto, ora contano anche i suoi connotati psicologici, estetici ed emozionali.

Per fare un esempio: un arredatore che ha il mandato di scegliere una sedia per il salotto, dovrebbe pensare sì alla sua resistenza, comodità, praticità, ma anche alla sua bellezza, alla sua capacità di rispecchiare la personalità del proprietario di casa, e al modo in cui si combina col resto del mobilio.

Possiamo trarre grande vantaggio da queste conoscenze!

Vediamo ora in termini scientifici come funziona questo discorso e da cosa ha origine…

La scoperta dei neuroni specchio e la nascita del Design empatico

Nel 1992 il dott. Rizzolatti, e il suo team di ricerca a Parma, hanno scoperto l’esistenza dei neuroni specchio.

Ne hai mai sentito parlare?

Si tratta di una classe di neuroni che si attivano nel momento in cui un animale compie un azione oppure – e questa è la scoperta – quando l’animale vede un’azione compiuta da un altro soggetto.

Per intenderci, anche quando guardiamo un film o leggiamo un libro, la nostra capacità di immedesimarci con i personaggi è proprio dovuta all’attività dei neuroni specchio.

Questa scoperta è direttamente correlabile con lo sviluppo del modello di casa sensoriale, perché successivamente, tramite approfondimenti in ambito neurologico, si è compreso che l’empatia si manifesta anche nella relazione con gli oggetti.

Sì, hai capito bene!

In pratica siamo portati ad animare l’inanimato e a relazionarsi col mondo delle cose usando come strumento di conoscenza le sue sensazioni interne. Ed è proprio questo che sta alla base dell’empatia estetica.

L’impatto emozionale delle linee, delle forme, e delle texture

Come fare quindi a sfruttare questa propensione del nostro cervello a identificarsi e relazionarsi anche con l’ambiente?

Buona domanda! Chiaramente per “domare” la disciplina dell’interior design con reale cognizione, bisogna avere dei titoli di studio.

Per cui, se stai per comprare casa e desideri un ambiente progettato sulla base del modello di casa sensoriale, ti consigliamo di scegliere una impresa edile che tenga conto di queste conoscenze.

Ad Altamura e Matera, per esempio, ci sono le Case BeS che prevedono il Sistema BenArredo che poggia proprio su queste conoscenze (puoi approfondire qui).

Tuttavia, ci sono alcune conoscenze di base utili che possono aiutarti a sviluppare una certa sensibilità nei confronti di questo argomento.

Per capirci, facciamo un esempio sulle sensazioni che ci evocano le linee:

  • Linee orizzontali: sensazioni di piattezza, calma e tranquillità;
  • Linee verticali: sensazioni di slancio, elevazione verso l’alto;
  • Linee oblique: sensazioni di tensione ed instabilità, scivolamento;
  • Linee spezzate: sensazioni di dinamismo scattante e nervoso;
  • Linee curve: sensazioni di morbidezza e dolcezza;
  • Linee miste: sensazioni complesse di movimento e di tensione.

E teniamo conto di come reagisce la nostra psiche alle forme:

  • Forme tonde: ispirano morbidezza, richiamano al relax e alla pienezza;
  • Forme spigolose: ispirano funzionalità, freddezza, logica.

Sappi, inoltre, che le linee e le forme possono ispirare significati e sensazioni diverse a seconda dei materiali, dei colori e delle texture con i quali si abbinano.

Come ci insegna la teoria della Gestalt della Bauhaus (il noto istituto di arte e design tedesco dei primi del Novecento), per esempio il blu si abbina bene con un cerchio, il rosso col quadrato e il giallo col triangolo.

(Questo giusto per dire che insieme al nostro gusto personale, contano anche determinati principi e regole delle discipline visive.)

Ma andiamo avanti…

I colori nell’arredamento:

  • Colori chiari: fanno apparire gli spazi più ampi, aiutano la mente a rilassarsi;
  • Colori scuri: rimpiccioliscono gli ambienti, li rendono spesso “più pesanti” e impegnativi da un punto di vista visivo;
  • Colori caldi: vivacizzano, aiutano l’appetito (ottimi per la cucina);
  • Colori freddi: aiutano la concentrazione (caso del verde), o a rilassarsi (azzurro e blu).

I materiali e texture:

  • Materiali sintetici (truciolato, plastiche, etc): sono altamente sconsigliabili perché non favoriscono il benessere né sul piano visivo e percettivo, tantomeno in termini ti “tossicità” in quanto spesso rilasciano col degradarsi nel tempo micro-particelle nocive;
  • Materiali naturali: ottimi! Rientrano in quello che si chiama design biofilico (ne abbiamo parlato qui), ovvero la spontanea affiliazione della mente a ciò che richiama alla natura e quindi favorisce il benessere.
  • Pietra: in genere la pietra è ottima per design innovativi, che conferiscono una sensazione di bellezza, semplicità, ed eleganza. Può avere la superficie liscia o ruvida;
  • Legno e parquet: dà una sensazione di calore ed è un ottimo isolante termico naturale;
  • Moquette, stoffe, tappeti e pelo: sono materiali con texture che vanno dal ruvido al morbido, ma in ogni caso “scaldano” l’ambiente rendendolo più confortevole e accogliente.

Cosa ne pensi? Ad ogni modo per oggi abbiamo finito. Speriamo ti sia piaciuto questo articolo!

Edil Pepe