Comprare casa sì, ma quale? Ecco cosa dice la psicologia dell’abitare

Ciao, se stai pensando di comprare casa e sei in fase di valutazione, il nostro consiglio è di informarti prima di tutto su cosa dice la scienza.

L’ambito di riferimento è la psicologia dell’abitare. Essa permette di valutare un’abitazione in base a criteri non casuali o unicamente personali.

Abbiamo pensato di realizzare questo articolo per te, perché come in ogni disciplina specialistica, anche nel caso della psicologia dell’abitare, abbiamo a che fare con un ambito che ad alti livelli richiede molto tempo e studio.

E se lavori o hai una famiglia, o magari entrambe, sicuramente sei già pieno di impegni.

Tramite questa lettura trovi una sintesi mirata. In cinque, massimo sette minuti del tuo tempo, acquisisci informazioni precise e curate che ti regalano un’idea chiara degli aspetti da considerare quando ti appresti a comprare casa.

Così ti distingui dalla massa e compi uno dei più importanti passi della vita, senza incorre in errori tanto comuni quanto dannosi.

Buona lettura!

Indice

Psicologia dell’abitare: in breve cos’è e perché conoscerla ti permette di evitare scelte potenzialmente catastrofiche in fatto di acquistare casa

La piramide dei bisogni di Maslow applicata alla casa come stratagemma per valutare il livello di qualità dell’abitazione

Le case salubri BeS come esempio di case che rispondono a tutti e cinque i criteri di qualità abitativa

Psicologia dell’abitare: in breve cos’è e perché conoscerla ti permette di evitare scelte potenzialmente catastrofiche in fatto di acquistare casa

La psicologia dell’abitare è una disciplina a metà tra interior design e psicologia, nata per studiare la relazione tra psiche e ambiente. L’obiettivo è quello di incrementare la felicità a partire dall’abitare casa (ne abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo).

Ma scendiamo subito nel concreto, andiamo a vedere qual è l’iter classico di chi si appresta a comprare casa:

  • vado su un sito di annunci;
  • immetto i parametri di ricerca;
  • seleziono le proposte che corrispondono alle mie aspettative;
  • contatto l’agenzia o il privato per una visita;
  • verifico lo stato dell’immobile e i documenti annessi e…

… e andrebbe tutto benissimo, se solo non fosse che poi l’80% delle persone che procedono in questo modo si accorgono di uno (o più!) di questi problemi:

  • la casa presenta fattori di inquinamento indoor che in fase di visita non erano stati rilevati (aria insalubre, muffe, condense, umidità, materiali scadenti o peggio tossici, etc…);
  • l’ambiente non è correttamente isolato, si sente tutto persino quando i vicini vanno in bagno;
  • il tipo di illuminazione è scadente tanto da intaccare l’umore nel lungo tempo;
  • il quartiere risulta essere meno sicuro di quanto non sembrasse di primo acchito;
  • la casa non rispetta determinati standard energetici, le bollette sono alle stelle e la svalutazione dell’immobile alle porte;
  • si avverte un chiaro stato di malessere psicofisico;
  • altro…

Insomma, le cose che possono andare storte sono più d’una. Il fatto è che valutare un’abitazione a 360°, per un non esperto, può essere complesso.

I criteri utilizzati dalla maggior parte delle persone sono del tutto personali, nonché slegati da una effettiva consapevolezza di quali dovrebbero essere le priorità.

Quelli più comunemente utilizzati, sono:

  1. Metratura
  2. Collocazione
  3. Numero di servizi
  4. Presenza di balcone, giardino, garage
  5. Classe energetica
  6. Altro…

Ti ci riconosci? Se sì, è davvero una fortuna che tu stia leggendo questo articolo…

Cioè, non è che di per sé questi fattori non siano importanti. Lo sono! Ma rispetto ad altri aspetti risultano secondari.

Vediamo allora quali sono i criteri da tenere a mente, per ordine di importanza, quando si va a comprare casa:

  1. Salubrità
  2. Classificazione energetica
  3. Arredamento e funzionalità
  4. E poi tutto il resto…

Sorpreso?

Beh, il motivo di questa classificazione è che se abiti in una casa che danneggia la tua salute e il tuo benessere (sono ben 8 su 10 le case che intaccano la salute, anche a Matera e Altamura, secondo l’OMS), avere un’abitazione grande nella tua zona dei sogni, ahimè non serve a niente.

Idem, tutti i metri quadri del mondo possono finire col rilevarsi un’arma a doppio taglio, se i consumi dati da una prestazione energetica scadente intaccano sistematicamente il tuo conto in banca.

Secondo la psicologia dell’abitare, esistono ben 5 livelli di bisogni da tenere in considerazione per valutare la qualità di un immobile.

Tali “step” si rifanno alla Piramide dei bisogni di Maslow. Vediamo di che cosa si tratta…

La Piramide dei bisogni di Maslow applicata alla casa come stratagemma per valutare il livello di qualità dell’abitazione

Abraham Maslow è stato uno psicologo statunitense diventato noto principalmente proprio per aver teorizzato la Piramide dei bisogni.

Si tratta dell’individuazione di 5 sezioni di una piramide visivamente sezionata dal basso verso l’alto, dove alle fondamenta si trovano i bisogni primari (cioè fondamentali per la sopravvivenza) e progressivamente a salire quelli secondari (ovvero indispensabili per il benessere).

Se una data cosa – nel nostro caso le abitazioni – risponde a tutti e 5 i bisogni della piramide, significa che presenta il massimo dei requisiti di qualità.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono esattamente questi “5 step”:

  1. Bisogni fisiologici (fame, sete, sonno, etc.)
  2. Sicurezza (protezione fisica e psicologica)
  3. Bisogno di appartenenza (affetto e identificazione nei gruppi)
  4. Stima e prestigio (successo lavorativo o relazionale)
  5. Realizzazione di sé e della propria identità

NOTA: l’ordine gerarchico tra bisogni primari e secondari serve per organizzare una scala di valori chiara. Tuttavia, nella realtà, è possibile che una casa soddisfi per esempio alcuni livelli più alti, mentre è carente di altri basilari (per esempio può apparire molto bella, ma essere insalubre).

Ad ogni modo, la psicologia dell’abitare ha “fatto sua” la Piramide di Maslow perché permette di spiegare quale differenza passa tra una casa che ti fa sopravvivere e una che ti rende felice. E queste sono le conoscenze che fanno effettivamente la differenza quando si va a comprare casa.

Citiamo direttamente dal libro Psicologia dell’abitare:

Le abitazioni (…) possono andare incontro alla soddisfazione di tutti questi livelli. (…) In questo modo la casa si propone come un vero e proprio status symbol. La somma e la combinazione complessa, olistica, di questi aspetti porta alla creazione della casa come luogo e al contempo influenza la generazione dell’identità di chi abita, ovvero la place identity, quel <<senso di connessione ad alcune parti dell’ambiente (…) che influenza il modo in cui noi percepiamo e agiamo nei confronti del mondo; l’opinione che l’ambiente sia per noi importante è una importante parte di chi noi siamo>>.

In parole più semplici, a livello scientifico le conoscenze che si hanno sulla casa vanno oggi ben al di là del concepirla come un semplice posto dove soddisfare le proprie esigenze primarie.

Nell’ambito di ricerca si è oramai sviluppata una consapevolezza profonda del reale impatto che la nostra abitazione esacerba su tutti i livelli esistenziali, tanto da essere riconosciuta come un elemento che va a definire la nostra identità e influenza la nostra psiche.

Il modo in cui interagiamo con gli altri, dipende da come ci identifichiamo. Se ci vediamo come qualcuno che abita una casa bella, ne guadagneremo di autostima e di sicurezza. Saremo inoltre felici di avere ospiti.

È davvero curioso quanto spesso tendiamo a sottovalutare l’importanza di queste sfumature, che pure, di sottofondo agiscono sempre e indipendentemente dal nostro volere.

Chissà tu come la pensi, se sei una persona già informata, o se è la prima volta che ti capita leggere di questo argomento.

Fatto sta che ora conosci per certo informazioni tratte direttamente da fonti accademiche autorevoli. Ignorarle d’ora in poi sarebbe semplicemente un tirarsi la zappa sui piedi.

Rimane chiaramente da capire, dove si possono trovare abitazioni che rispondano a tutti e cinque i bisogni della Piramide di Malsow.

Le case BeS come esempio di case che rispondono a tutti e cinque i requisiti di qualità abitativa

Ad Altamura e Matera esistono delle soluzioni abitative realizzate secondo lo standard di costruzione BeS (Benessere e Salute), che garantiscono al futuro inquilino una casa da sogno.

Il motivo è che vengono sviluppate e realizzate a partire dal modello di “casa salubre”.

La salubrità è un concetto chiave perché incentrato sulla salute e il benessere. Quest’ultimi due aspetti, se analizzati tramite la Piramide di Maslow, rispondono nell’ambito della salute ai bisogni primari e in quello del benessere a quelli secondari.

Una casa BeS è quindi progettata per soddisfare tanto i bisogni base, quanto quelli identitari che permettono di incrementare la felicità.

In particolare, il protocollo BeS tiene in considerazione i seguenti 6 aspetti:

  1. La qualità dell’aria
  2. L’isolamento acustico
  3. L’illuminazione
  4. L’arredamento
  5. La domotica (tecnologie nelle case SMART che rendono l’abitazione più sicura e confortevole)
  6. La biofilia (presenza di piante o elementi d’arredo che richiamano la natura)

Come puoi vedere, se si parla dei primi tre punti, siamo pienamente nel “range” dei bisogni fondamentali.

In realtà anche il quarto, l’arredamento, se considerato solo dal punto di vista della fruibilità, riguarda il bisogno primario di avere uno spazio dove tenere le proprie cose e organizzarle. Se lo si osserva invece nella sua valenza estetica, l’arredamento soddisfa bisogni identitari più elevati.

Anche la domotica si trova in una terra di mezzo visto che da un lato riguarda l’incremento della sicurezza (bisogno primario), mentre dall’altro migliora l’esperienza dell’abitare tramite funzioni come per esempio l’assistente virtuale che ti alza o abbassa le tapparelle.

Nel caso della biofilia, vediamo un incremento della risposta al bisogno primario di avere un aria pulita se per esempio la intendiamo come giardino verticale o piante da interni. Se invece ci riferiamo per esempio a conchiglie decorative o tavolini di legno elaborati da tronchi con forme particolari, siamo nuovamente nell’ambito della casa come status symbol.

Per saperne di più sulle case BeS clicca qui.

Edil Pepe