L’aria insalubre in casa è più dannosa dell’inquinamento esterno

Ciao, oggi torniamo a parlare di inquinamento indoor. Un problema molto più incisivo – e quindi sottovalutato – di quanto si pensi.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’inquinamento indoor provoca addirittura più decessi di quello outdoor..

Ne eri a conoscenza?

Come sempre, la migliore prevenzione è la corretta informazione. Noi con questo articolo, vogliamo fornirti tutti i dati necessari per poterti muovere con cognizione di causa.

E no, non ci fermeremo al banale consiglio di “far prendere più aria alla tua casa”, di cui parlano un po’ tutti. Tra l’altro quest’ultima non rappresenterebbe una soluzione se abiti in una strada trafficata e quindi piena di smog.

In questo articolo andremo a fondo della questione! Ti illustreremo quali fattori stanno alla base dell’aria insalubre in casa…

Buona lettura!

Indice

I rischi dell’inquinamento indoor nella propria casa

La definizione precisa di inquinamento indoor

Le componenti di insalubrità dell’aria negli spazi interni

Come fare a rendere la nostra casa più sicura?

I rischi dell’inquinamento indoor nella propria casa

Come dicevamo, quando si parla di inquinamento indoor purtroppo c’è ancora moltissima inconsapevolezza.

La maggior parte delle persone è convinta che aprire mezz’oretta al giorno le finestre sia sufficiente per contrastare l’insalubrità dell’aria in casa.

Ma come per tutte le cose, non è possibile “sconfiggere un mostro” di cui non si conoscono realmente né gli effetti, tantomeno le sembianze.

Quando parliamo di inquinamento indoor, abbiamo proprio a che fare con una “bestia” pericolosa, abile nel nascondersi e meschina quando attacca.

Ecco i dati OMS riportati in un articolo di recente pubblicazione su La Repubblica, che mette giustappunto a confronto l’inquinamento ambientale con quello degli spazi interni:

L’inquinamento atmosferico è una delle maggiori criticità per la salute delle persone, l’OMS parla di otto milioni di decessi, tre milioni e ottocentomila sono dovuti all’inquinamento outdoor, mentre ben quattro milioni e 200 mila per gli ambienti chiusi (indoor). Quindi, al di là di ogni credenza, l’inquinamento più pericoloso non è quello esterno.

Quindi, posto che gli effetti possono essere devastanti e che sottovalutare il problema non è affatto una buona idea, passiamo ora al rispondere alla prossima domanda così da dare una definizione precisa del fenomeno dell’inquinamento indoor.

La definizione precisa di inquinamento indoor

Leggi attentamente, questo passaggio è importante per fare chiarezza.

Spesso si usano alla stregua di sinonimi i termini “insalubrità” e “inquinamento indoor“. Ma non sono la stessa cosa: l’inquinamento indoor riguarda l’atmosfera domestica, dunque principalmente l’aria.

Esso è UNA delle componenti alla base della salubrità domestica, la quale, nel suo complesso, prende in analisi ben 7 fattori:

  • la qualità dell’aria (cioè l’argomento che trattiamo oggi);
  • la qualità dell’acqua;
  • l’isolamento acustico;
  • il tipo di illuminazione;
  • il corretto arredamento;
  • l’ausilio della domotica;
  • il design biofilico (cioè, che richiama alla natura).

Chiaramente, non approfondiremo ora uno ad uno questi aspetti perché perderemmo il nostro filo del discorso. Oggi ci interessa sondare a fondo il discorso della insalubrità dell’aria e di come prevenirla.

Tuttavia, se desideri scoprire tutte le caratteristiche di una casa salubre, costruita appunto sulla base di questi 7 elementi, allora clicca qui.

Bene, ora che abbiamo contestualizzato l’inquinamento indoor definendolo per l’appunto come uno dei 7 elementi alla base di una casa salubre, andiamo avanti e rispondiamo alla prossima domanda.

Le componenti di insalubrità dell’aria negli spazi interni

Prendiamolo per le corna, ora, quel mostro di cui abbiamo imparato a conoscere il volto!

Hai mai sentito parlare di microclima?

Devi sapere che in ogni case ve n’è uno.  In sintesi, si tratta dell’insieme di parametri ambientali alla base della temperatura, tra cui umidità e velocità dell’aria.

Quando in campo edilizio/progettuale si parla di microclima, ci si riferisce allo studio delle soluzioni più performanti per predisporre e per favorire un ambiente ideale alla vita negli interni (ne parleremo più in dettaglio in uno dei nostri prossimi articoli).

Per ora ci basti sapere che se il microclima non è buono, ne risente anche l’inquinamento indoor.

In particolare, l’inquinamento indoor riguarda i seguenti fattori:

  • l’umidità dell’aria;
  • la presenza di agenti tossici (che ahimè spesso invisibili e inodori!).

Partiamo col parlare dell’umidità

Essa dovrebbe aggirarsi sempre attorno al 50%, con regolazioni specifiche in base al periodo dell’anno. Una casa troppo umida comporta infatti rischi per la salute in quanto può favorire la formazione di micro-organismi tossici e ad effetto cancerogeno come muffe e funghi. Invece una casa troppo secca intacca la pelle, i capelli e può far insorgere la cosiddetta “tosse secca”.

Giusto per darti un’idea, la situazione secondo un Report del OMS del 2009 è la seguente:

In 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 circa il 𝟑𝟎% 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐦𝐢𝐝𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟓𝟎% 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝟏𝟑% 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐬𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞.

A conferma, ecco invece quanto riportato su Report del Ministero della Salute:

E’ dimostrato che l’esposizione alle muffe e/o umidità domestica si associa alla maggiore prevalenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori. In particolare, per quanto riguarda la
salute dei bambini, i risultati complessivi di studi trasversali su bambini di 6-12 anni hanno confermato la relazione positiva tra la muffa visibile (riportata dai conviventi) e la tosse notturna e diurna
dei bambini e, nelle famiglie più affollate, la relazione con asma e sensibilizzazione ad allergeni inalanti.

E tu, hai mai verificato che il tasso di umidità della tua casa sia adeguato?

Passiamo ora col parlare degli agenti tossici.

Come sopra accennato, essi si caratterizzano per essere “invisibili” a occhio nudo (quindi non puoi semplicemente individuarli ed eliminarli come se si trattasse di un qualche fastidioso insetto).

Gli agenti tossici che sono alla base dell’inquinamento indoor possono essere chimici, fisici e biologici.

Quelli chimici vengono rilasciati perlopiù dai materiali utilizzati per costruire la casa (per esempio vernici e pitture scadenti) e anche da mobili di qualità scadente. Parliamo di Monossido di Carbonio, Radon, Formaldeide, l’amianto, Ozono etc.

Invece, gli agenti tossici fisici, hanno un nesso diretto con un’umidità eccessiva dell’ambiente che può comportare la diffusione eccessiva del particolato che – disperdendosi nell’aria – raggiungono le vie respiratorie profonde causando asma, bronchite, allergie o riduzione della funzione polmonare. 

Infine, parliamo degli agenti biologici di cui in realtà abbiamo già visto i danni in termini di salute, ovvero di funghi e muffe.

Aggiungiamo che alcune muffe possono essere già presenti e diffondersi nell’ambiente attaccandosi a tessuti e vestiti, ancor prima di diventare palesemente visibili tramite le caratteristiche “chiazze sul muro”.

E questo ci porta dritti dritti verso la nostra ultima domanda dell’articolo…

Come fare a rendere la nostra casa più sicura?

casa salubre

Forse ci avrai fatto caso: non abbiamo parlato di “rimedi”, ma di “prevenzione” nel riferirci all’inquinamento indoor.

Non è un caso. Ora ti spieghiamo il perché.

Vedi, che sia meglio stendere i panni all’aperto, ventilare spesso l’ambiente, tenere il frigorifero pulito, etc etc, sono tutti accorgimenti che molto probabilmente già conosci.

Si tratta dell’abc delle buone abitudini in casa.

Chiaramente hanno un valore e una loro importanza, non diciamo di no!

Come avrai però facilmente intuito tramite la lettura di questo articolo, l’insalubrità dell’aria domestica può avere (e in genere è proprio così) origine da un insieme di fattori (sommati anche alla possibile vicinanza di strade trafficate).

Ci spieghiamo meglio…

Se i materiali utilizzati sono insalubri, oppure le finiture di scarsa qualità… se ci sono ponti termici e condense frequenti sulle tue finestre… o ancora, se l’isolamento termico è dato da mura sottili, realizzate col comune laterizio (il mattone arancione che viene normalmente utilizzato), e manca un sistema di ventilazione meccanica controllata che favorisce al meglio il ricambio e fluire dell’aria in casa…

…beh, allora tutti gli accorgimenti e le buone pratiche avranno un po’ la stessa la stessa capacità di contrastare la reale portata dell’inquinamento indoor come un ombrello potrebbe proteggerti da una tempesta di pioggia!

Certo, meglio averlo che non averlo! Ma come si suol dire “non esiste cattivo tempo, ma solo un cattivo equipaggiamento”, allo stesso modo si potrebbe affermare “non esiste inquinamento domestico, esiste solo una casa mal fatta”.

Ecco perché a nostro parere più che di buone pratiche poste come “rimedio”, bisognerebbe invece parlare di acquisto di una casa salubre come prevenzione. Il consiglio è di rivolgersi a ditte che prevedano in casa un sistema con Ventilazione Meccanica Controllata.

Attenzione, perché non tutto ciò che luccica è oro!

Non tutti gli impianti sono ugualmente performanti e di buona qualità.

Inoltre, oltre alla VMC, sono preferibili appartamenti con infissi a triplo vetro in PVC. Ci sarebbero anche ulteriori aspetti più tecnici da prendere in considerazione, un esempio di “pacchetto” appositamente pensato per contrastare il problema dell’inquinamento indoor è il Sistema AriaPura (lo trovi qui).

Per ultimo, se non le conosci, ti invitiamo a dare un’occhiata alle case BeS (Benessere e Salute) disponibili ad Altamura e Matera. Un modo per risolvere alla radice il problema dell’inquinamento indoor, ma anche di tutti gli altri fattori di insalubrità di cui ti abbiamo fatto cenno prima!

Edil Pepe