Neuroscienze: la casa empatica ci parla del nostro legame con l’architettura

Ciao! Hai mai sentito parlare di casa empatica? Secondo le indagini neuroscientifiche applicate all’architettura si tratterebbe del modello di casa che fa sentire a proprio agio le persone.

La casa empatica è il frutto dello studio del rapporto tra corpo, spazio, estetica e percezione.

Grazie alle più avanzate tecniche di monitoraggio delle mappe celebrali, i ricercatori sono stati in grado di comprendere alcuni fondamentali tratti di questa complessa relazione.

Chiaramente a noi non interessa entrare nel merito metodologico in quanto ci vorrebbe un intero corso di laurea.

Tuttavia, possiamo trarre una conoscenza illuminante dagli esiti di queste ricerche: adesso sappiamo perché la bellezza in casa non è solo un vezzo, ma una vera e propria esigenza del corpo, della mente e dell’anima.

Continua a leggere per saperne di più!

Indice

La casa empatica studia il modo in cui il tuo corpo risponde agli stimoli sensoriali dell’ambiente domestico

Coltiva la bellezza a 360° con la casa empatica

Il benessere in casa: dalla salubrità all’empatia degli spazi

Dove trovare case empatiche, salubri e green

La casa empatica studia il modo in cui il tuo corpo risponde agli stimoli sensoriali dell’ambiente domestico

Aspetta un attimo: ma non erano solo le persone (o alcuni animali) a poter provare empatia?

In che senso “casa empatica”, cosa vuol dire?

Se ti stai ponendo queste domande, significa che parti dalle giuste riflessioni.

Quando in ambito neuroscientifico si parla di casa empatica, chiaramente non ci si riferisce alle emozioni dell’ambiente domestico nei confronti dei suoi abitanti (sarebbe impossibile giacché le case non hanno emozioni).

Tuttavia, gli spazi architettonici sono il frutto della nostra creazione. E le caratteristiche estetiche proprie di ogni abitazione riflettono il nostro modo di concepire il mondo e la bellezza.

In parole semplici: gli ambienti e gli oggetti stimolano in noi delle sensazioni e delle emozioni.

I neuroni specchio e la casa empatica

L’accezione “empatia” si riferisce a come si attivano i neuroni specchio all’interno di un determinato ambiente.

I neuroni specchio sono delle particolari cellule del nostro cervello situate nella circonvoluzione frontale inferiore e nel lobo parietale inferiore.

Essi si attivano sia mentre compiamo delle attività, sia mentre osserviamo.

Per intenderci, quando vediamo una persona sbadigliare e parte anche a noi lo sbadiglio automatico, dietro c’è proprio lo zampino dei neuroni specchio.

Vale anche quando ci commuoviamo mentre guardiamo un film. Oppure quando litighiamo e poi riusciamo a ricongiungerci e a riappacificarci grazie alla reciproca comprensione.

I neuroni specchio assolvono a molteplici funzioni essenziali nella nostra vita. Determinano le nostre competenze sociali, ma incidono anche sulla nostra salute e il nostro benessere. E questo anche in casa.

In che modo?

Quando parliamo di spazi architettonici, secondo il noto saggio “L’empatia degli spazi. Architettura e neuroscienze” di Harry Mallgrave, le linee di confine tra spazio architettonico e corpo sarebbero in effetti molto più labili di quanto non si potrebbe pensare.

Tramite tecniche di indagine neuroscientifica come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la stimolazione magnetica transcranica (TMS) e l’elettroencefalografia (EEG), si è scoperto che esistono delle attivazioni del sistema dei neuroni specchio molto simili a quelli che intercorrono nelle relazioni interpersonali.

Il nostro cervello si proietta nello spazio che ci circonda e restituisce risposte in termini di stimoli sensoriali, che sarebbero pertanto il frutto di una sorta di nostro “dialogo con l’ambiente”.

Gli spazi e le emozioni

A riprova di quanto abbiamo detto finora, prova a immaginare come ti sentiresti entrando in una vecchia casa scricchiolante e isolata dal resto del mondo.

Molto probabilmente saresti inquietato. Non a caso si tratta della tipica scenografia da film horror.

Oppure pensa a quale sia stato il ruolo della Reggia di Versailles, o di altre vistose proprietà o case padronali in passato, quando la gerarchia di interi sistemi feudali veniva sostenuta da un’estetica e un’architettura volti a sottolineare le differenze fra le classi sociali.

Chiaramente senza le forze dei soldati non si sarebbe mai potuta affermare una simile disparità. Tuttavia la “messa in scena” dell’architettura, della moda e dell’arte a vantaggio dei regnanti, è da sempre stata utile a creare all’occhio dei meno abbienti quell’aurea di superiorità dei loro padroni.

Questo succede perché l’estetica esercita un potere enorme su di noi, sulle nostre percezioni ed emozioni.

La nostra intera visione del mondo, se non siamo consapevoli di questi meccanismi, può diventare vittima delle rappresentazioni estetiche. Vale anche per la nostra casa e il modo in cui ci percepiamo in relazione ad essa.

In questo articolo intendiamo fornirti degli strumenti per utilizzare queste conoscenze a tuo vantaggio.

Coltiva la bellezza a 360° con la casa empatica

Bene, ora che abbiamo scoperto qual è il legame tra architettura, corpo, percezione ed emozione, iniziamo col diventare più concreti per capire in che modo il modello di casa empatica possa sostenere il nostro benessere.

Vedi, un po’ come nel caso dei regnanti di cui abbiamo parlato poco fa, anche tu dovresti essere il re (o la regina) della tua casa.

C’è infatti un aspetto di cui non abbiamo ancora parlato, “l’altro lato della medaglia”, per così dire.

Ovvero che spesso gli stessi regnanti erano sinceramente convinti di appartenere a una categoria superiore.

Lo spazio conferisce e trasmette una porzione di identità a chi lo abita.

Una persona che si circonda di cose belle, di pregio e di qualità, si sentirà parte di quel mondo estetico e di tutti i concetti che esso richiama alla mente (gusto, intelligenza, ricercatezza, cultura, ecosostenibilità, progresso, etc).

A noi non interessa chiaramente fare un uso ingannevole dell’estetica.

Tantomeno affermare che “l’abito fa il monaco”.

Sappiamo che non è così in termini assoluti e che chiunque, anche un mendicante sulle strade di Calcutta, potrebbe avere importanti insegnamenti o valori da trasmettere.

Il punto non è questo. A noi interessano quegli effetti oggettivi che l’architettura ha sulle nostre funzioni biologico/percettive secondo le neuroscienze e come utilizzarli per vivere bene.

Di base, è molto semplice:

La bellezza richiama pace, benessere, gioia e serenità.

Caratteristiche estetiche della casa empatica

“Bellezza” è quindi la parola chiave del modello di casa empatica che – qui lo ricordiamo – è avvalorato da così salde fondamenta scientifiche.

La casa empatica dovrebbe apparire bella a chi l’abita. Dovrebbe essere un luogo che trasmette sensazioni positive.

Qui, nasce la domanda da un milione di dollari: cos’è la bellezza?

Un vecchio detto popolare recita “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.

Sarà vero?

In parte sì, in parte no.

Dipende dalla prospettiva che si adopera.

Da un punto di vista soggettivo, cioè della persona singola, sicuramente il gusto personale prevale sui fattori oggettivi.

Se invece si analizza il concetto di bellezza per come viene trattato in ambito estetico, ci si renderà conto che esistono i cosiddetti “canoni di bellezza” e che questi in qualche modo hanno un’influenza su tutti noi.

Una casa empatica presenta tratti architettonici di equilibrio e armonia, con caratteristiche espressive che richiamano a valori e concetti del mondo per come lo vorremmo.

Questo perché il concetto di bellezza è sempre collegato a una data cultura.

Per esempio nel nostro presente diventa quasi impossibile guardare ai cosiddetti ecomostri senza provare un brivido lungo la schiena, mentre nel pieno del boom economico degli anni Ottanta venivano perlopiù accolti come manifestazioni di una modernità avanzata.

Oggigiorno la bellezza è invece semanticamente connessa a livello inconscio all’ecosostenibilità.

Il benessere abitativo: dalla salubrità all’empatia degli spazi

Come nuovo lusso in ambito architettonico, prevalgono dunque le case salubri e green.

Il lusso di questa innovativa visione di casa non è qui tanto da intendersi come nel caso del nostro esempio dei regnanti i quali lo utilizzavano ai fini di prevaricazione sociale, ma piuttosto come il punto di arrivo di una civiltà che inizia finalmente a mettere a sistema le conoscenze scientifiche per il benessere delle persone e del pianeta.

Il nuovo lusso si fa portavoce di valori collettivi ed ecologici.

Le case che ci permetteranno di cambiare il nostro modo di abitare la Terra, esistono già.

Si tratta di appartamenti edificati seguendo il Protocollo di costruzione basato sui 7 principi di salubrità, (le case BeS) e situate in edifici a energia quasi zero, i cosiddetti nZEB.

Con salubrità si intende la ricerca del benessere psicofisico a 360° in casa (con cura per la qualità dell’aria, della luce, dell’acqua, dell’arredamento, dell’isolamento acustico, della presenza di tecnologie SMART e di biofilia).

Da un punto di vista estetico, la bellezza di queste soluzioni si rintraccia sia nel tipo di design, semplice, classico per gli equilibri degli elementi architettonici utilizzati e moderno per il tipo di linee minimali.

In termici dei valori culturali che esse richiamano, il “green design” che viene adoperato nella realizzazione di queste abitazioni, richiama alla mente (e nei fatti mette in atto) un senso di appartenenza a quel mondo migliore che tutti desideriamo realizzare.

Su come l’architettura possa oggigiorno diventare espressione di un futuro più equo e sostenibile, nonché effettivamente possibile, ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.

Dove trovare case empatiche, salubri e green

Come sempre, tutto dipende dalle nostre scelte. Possiamo avere conoscenze approfondite e, nonostante ciò, decidere di ignorarle.

Oppure possiamo decidere di farne tesoro innescando nel nostro piccolo tutta una serie di processi benefici per noi stessi, i nostri cari e il Pianeta.

Il mondo è il risultato della somma delle nostre scelte. Ma se è vero che sugli altri in genere abbiamo poco o nessun potere, è altrettanto vero che su noi stessi ne abbiamo tantissimo.

La forza delle nostre scelte e delle nostre condotte positive si riverbera sul contesto tramite il nostro buon esempio.

I nostri figli, i nostri amici e i nostri parenti, possono sentirsi condizionati positivamente o negativamente tramite quello che osservano in noi e nel nostro modo di vivere.

Certo, come dicevamo non abbiamo potere decisionale su di loro. Però possiamo mostrare che le alternative migliori esistono e che sono praticabili.

Scegliere una casa salubre e green è quindi un atto di responsabilità individuale e sociale.

Se cerchi casa a Matera o Altamura puoi verificare le disponibilità di questo genere di soluzioni cliccando qui.

Edil Pepe