Benessere termico: il microclima nella casa salubre

Ciao! Hai mai sentito parlare di microclima della casa?

In pratica si tratta del complesso dei parametri ambientali che includono la temperatura, l’umidità e la velocità dell’aria, e il modo in cui questi condizionano lo scambio termico tra individuo e ambiente.

Perché è importante?

Se il microclima in casa è favorevole, allora ne beneficia la salute sia nell’immediato (ti senti più in forma e ti ammali più difficilmente), sia nel lungo termine (un microclima compromesso può danneggiare anche seriamente la salute).

Sentirsi “stracchi” d’estate e “stanchi” d’inverno. Hai presente?

In questo articolo andremo a fondo. Parleremo del perché succede.

Illustreremo il concetto di “benessere termico”.

Spiegheremo quali sono le condizioni del microclima che determinano un suo stato di equilibrio ideale.

Infine capiremo in che modo garantire che queste vengano rispettate (accorgimenti e buone pratiche, impiantistica, materiali e così via).

Buona lettura!

Indice

Microclima, benessere termico e salute: cosa sono e qual è il loro impatto sulla nostra vita

Parametri per un microclima ottimale in casa

Le caratteristiche della casa per favorire un microclima ideale

Microclima, benessere termico e salute: cosa sono e qual è il loro impatto sulla nostra vita

Cosa sia il microclima, l’abbiamo spiegato nell’introduzione. Adesso però conviene capire in che modo il suo corretto bilanciamento – dato dall’equilibrio dei 3 parametri fondamentali di cui si compone (temperatura, umidità e velocità) – può determinare il cosiddetto “benessere termico”. Vediamo anche qual è il suo impatto sulla salute.

Ma andiamo per gradi...

Ti è mai capitato di sentirti parecchio affannato d’estate, anche se tuttavia in casa non facesse poi così caldo?

Molto probabilmente sì. In genere questo fenomeno si verifica quando il tasso di umidità in casa è troppo elevato.

Se poi vi si aggiunge anche un ricambio dell’aria poco efficiente (non basta aprire la finestra) ecco che la sensazione che ci accompagnerà durante tutta la giornata sarà quella di fatica, bassa concentrazione, e di lieve ma costante disagio.

Benessere termico e rischi per la salute

Queste condizioni riguardano proprio il “benessere termico”, o meglio, in questo caso della sua mancanza!

Il benessere termico si potrebbe quindi definire come quella condizione climatica ideale in cui si trova il nostro corpo quando il microclima dell’ambiente domestico favorisce la nostra naturale termoregolazione interna (ovvero la naturale tendenza del nostro organismo a mantenere stabile la sua temperatura interna tra i  35,8°C e 37,2°C).

Lo scambio tra temperatura interna e tra ambiente, è costante.

In mancanza di un microclima bilanciato correttamente, innesca delle risposte fisiologiche (termoregolazione) che servono a mantenerla nel suo range di temperatura ideale.

Per esempio se fa troppo caldo si suda di più, mentre se fa troppo freddo ci si contrae.

Tutto questo per dirti che, concretamente, spesso si pensa un po’ superficialmente frasi come “va beh, che vuoi che sia un po’ di umidità in casa”. Oppure “eh, sì, ma queste cose sono dettagli”.

Invece, come puoi vedere pensandoci con maggiore attenzione, ogni qual volta che il microclima è sbilanciato, ecco che il nostro corpo si trova costretto a innescare delle contromisure per proteggersi.

Un po’ come una piccola goccia che cade ripetutamente su un grande masso è capace di scavare un buco, anche il costante sollecito del nostro sistema di termoregolazione comporta squilibri che col tempo possono assumere forme croniche.

C’è poco da fare: la salute ne risente!

Si può abbassare il rendimento del sistema immunitario, indurre emicrania, rendere più soggetti a patologie a influenze e patologie respiratorie.

C’è anche un altro grande problema: fattori che determinano l’inquinamento indoor, quali per esempio il rilascio di agenti tossici nell’ambiente, sono connessi a un microclima inadeguato.

Un esempio?

L’umidità eccessiva che favorisce l’insorgenza di umidità e muffe. Inoltre, anche la temperatura e la velocità dell’aria (sono tutti fattori correlati e da tenere sott’occhio) incidono sul microclima, e quindi la naturale termoregolazione.

Soprattutto se vivi con anziani, bambini e soggetti più fragili, accertarsi che il microclima in casa sia buono, diventa per questo una questione di responsabilità di importanza primaria e prioritaria!

Parametri per un microclima ottimale in casa

Adesso che sei più consapevole del perché non sia una buona idea sottovalutare il discorso del microclima domestico, passiamo col vedere quali condizioni dovrebbero rispettare i parametri alla sua base.

Un primo modo per capire se la tua casa presenta una condizione salubre sotto a questo profilo, riguarda semplicemente la somma delle percezioni che ne hanno tutti gli abitanti.

Sì! Si tratta di un approccio senz’altro un po’ empirico. Chiaramente poi si possono fare valutazioni più accurate. Ma come primissima cosa ti consigliamo di chiederti e di chiedere a chi abita con te se la sensazione climatica durante le varie stagioni è di benessere o meno.

D’estate fa sempre troppo caldo tra le mura domestiche?

Attenzione, la domanda si riferisce a climatizzare spento. Considera che una casa ben fatta presenta una capacità di autoregolazione termica di buon livello al di là dell’aria condizionata che dovrebbe essere un valore aggiunto, non un mezzo indispensabile.

D’inverno come sono i consumi? Per stare bene è necessario avere il riscaldamento acceso per molto tempo, oppure basta solo qualche oretta?

Vedi, anche per quanto riguarda la stagione fredda, se la tua abitazione garantisce un corretto microclima, allora dovrebbe presentare un’elevata capacità di trattenere il calore e, al contempo, presentare un buon sistema di areazione.

Detto ciò, ecco una tabella riassuntiva delle condizioni microclimatiche ottimali

Condizioni microclimatiche ottimali
StagioneTemperatura dell’aria (T)Umidità Relativa(UR)Velocità dell’aria(V)
Inverno*19-22°C40-50%0,01- 0,1 m/s
Estate*24-26°C50-60%0,1-0,2 m/s

*I dati si riferiscono al DPR 16 aprile 2013, n. 74 che fissa i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva. Esso prevede per gli edifici residenziali che la media ponderata delle temperature dell’aria non debba superare: 20°C + 2°C di tolleranza d’inverno. Invece, d’estate, durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione, non deve essere minore di 26°C – 2°C di tolleranza.

Le caratteristiche della casa per favorire un microclima ideale

Qui approdiamo dritti dritti al punto più importante: il microclima è fortemente condizionato dalla qualità della casa.

Fattori come la ventilazione, l’umidità e la temperatura, vengono determinati dai materiali di costruzione adoperati, dalla raffinatezza degli accorgimenti ingegneristici e architettonici, dall’impiantistica.

Il microclima dipende da tutti questi fattori. Vediamoli meglio.

I materiali di costruzione e gli accorgimenti di un’edilizia avanguardista

Il comune laterizio (il mattone color arancio) che ancora oggi viene utilizzato anche in moltissime delle costruzioni nuove addirittura classificate come 4A (in teoria la classificazione energetica migliore, seconda solo agli edifici nZEB), non conferisce all’edificio buone capacità di autoregolazione termica.

Molto meglio il tufo di Montescaglioso. Un materiale naturale, fortemente traspirante, che permette un isolamento termico dell’edificio ottimale in tutte le stagioni soprattutto quando inserito in un sistema di muratura come il P55 (in questo articolo puoi approfondire la lettura di questo straordinario sistema di muratura perimetrale brevettato).

Inoltre, in genere viene molto apprezzato per la sua eleganza e anche per la sua durevolezza.

La ventilazione, l’impiantistica e l’architettura

Rientra fra le convinzioni comuni che per una corretta areazione in casa basti aprire le finestre. In realtà questo è vero solo in parte: vale se la pianta della casa è stata realizzata per favorire il naturale circolo dell’aria e anche per aree non trafficate dove non c’è il problema dello smog.

Purtroppo la maggior parte degli appartamenti presenta un’aria stantia, che fatica a muoversi e a passare da un’ambiente all’altro.

Come risolvere?

Sicuramente è auspicabile verificare in fase di acquisto questo aspetto. Considera però che vi si associa anche un altro fattore davvero molto importante: la collocazione.

Sarebbe infatti inutile ventilare tanto l’ambiente tramite ricambio d’aria naturale, se la tua casa si affacciasse su una strada trafficata e quindi densa di smog.

Anche se dovessi quindi avere un appartamento in cui la ventilazione naturale favorisce adeguatamente il microclima, dovresti seriamente considerare quanto dannose possono essere le polveri sottili che entrano dalla finestra.

Considerando che comunque la ventilazione, la deumidificazione e l’autoregolazione termica, sono fondamentali anche in zone meno trafficate anche per un discorso di efficienza…

…come si potrebbe risolvere definitivamente?

Tramite un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC). Si tratta di un impianto che favorisce la salubrità e il microclima.

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Edil Pepe